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Ape e vespa puntura dolorosa! e pericolosa!?

I mesi estivi e quelli autunnali sono i periodi dell’anno più rischiosi per quanto riguarda le punture di insetti. Diversi insetti con pungiglione, pungendo la pelle, iniettano sostanze nocive che provocano bruciore, rossore, dolore e prurito. Questa reazione è assolutamente normale se localizzata nella sede della puntura e se è limitata nell'estensione, nella gravità e nella durata.

In Italia la puntura degli imenotteri (ape, vespa, calabrone) è un evento molto comune, fonti scientifiche riferiscono che sono almeno 5 milioni gli italiani che ogni anno vengono punti da questi insetti e in 2 persone su cento provocano manifestazioni allergiche.

Per allergia al veleno di imenotteri si intende una reazione esagerata alla loro puntura. La reazione allergica è dovuta ad una sensibilizzazione allergica verso alcune componenti del veleno iniettato dall'insetto.  È importante sottolineare che le persone allergiche ad altre sostanze (acari, pollini, alimenti, animali) non hanno più possibilità di essere allergici anche al veleno degli imenotteri.

Il soggetto allergico al veleno degli imenotteri sviluppa nella maggior parte dei casi reazioni locali e di breve durata; altri sviluppano reazioni locali estese caratterizzate da un gonfiore intenso ed esteso, con un pomfo di almeno 8-10 cm di diametro che si genera rapidamente e con una durata superiore alle 24 ore. 

In una piccola parte di persone le successive reazioni allergiche possono interessare l’organismo nel suo complesso(reazioni sistemiche) ovvero coinvolgere più apparati, come l’apparato cutaneo-mucoso (orticaria diffusa a tutto il corpo, gonfiore delle labbra, delle palpebre), l’apparato respiratorio (difficoltà di respiro, broncospasmo) fino allo shock anafilattico con perdita di coscienza fino alla morte che interviene per shock con insufficienza multi-organo entro 10-15 minuti dalla puntura(evenienza rara ma da non trascurare).

Cosa fare in caso di puntura: estrarre il pungiglione delle api è seghettato e quindi rimane infisso nella sede della puntura gli altri solitamente non rimangono applicare del ghiaccio.

In caso di reazioni locali estese è opportuno confrontarsi con il medico di medicina generale che valuterà l’opportunità di avviare uno specifico percorso diagnostico allergologico che comprenderà test in vitro e in vivo, purtroppo a oggi non esistono esami predittivi di allergia.

Le terapie disponibili per i soggetti allergici correttamente diagnosticati nei centri allergologici sono la terapia d’emergenza in acuto (adrenalina auto-iniettabile) e l’immunoterapia allergene-specifica.

La terapia salvavita nella fase di emergenza è l’adrenalina, che viene prescritta dall’allergologo con l’autoiniettore, spiegando al paziente come dev’essere utilizzato: requisito fondamentale il paziente dovrà sempre portarlo con sé e sapere come e quando usarlo. 

L’immunoterapia allergene specifica è consigliata a bambini e adulti che hanno avuto reazioni generali/sistemiche gravi e che presentino test cutanei e/o sierologici positivi. Attualmente nel paziente giusto alle dosi e nei tempi corretti l’Immunoterapia ha una efficacia protettiva  oltre il 90%. ed a differenza dell’immunoterapia per le allergie respiratorie, è rimborsata dal Sistema Sanitario in quasi tutte le regioni di Italia.

                                                                                                                                                  

Corrado Castagneto
Direttore
SC medicina Interna II
Responsabile
Ambulatorio di Allergologia
ASL4 Liguria

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